L’articolazione delle nove opere installate nel presbiterio, nel tamburo e nella parete di fondo, è definita da una commissione scientifica di teologi e studiosi. Struttura il punto focale dell’abside la creazione di una grande vetrata, che riprende architettonicamente le nicchie classicheggianti con il tema della Trasfigurazione. Lungo le ali del presbiterio sono collocate quattro tele: a destra le Nozze di Cana e il Battesimo di Gesù; a sinistra l’Annunzio del Regno e l’Ultima Cena. Nella parte bassa della cupola, come pendant prospettico con la Trasfigurazione, si inscrive la vetrata Maria Amicta Sole, mentre nella parete di fondo della navata si trovano tre vetrata con le figure del Beato Giovanni Liccio, del Cardinale Salvatore Pappalardo e del Beato Padre Pino Puglisi. Poiché si tratta di un intervento d’arte con finalità culturale, il linguaggio è soprattutto iconico, ben comprensibile, che si presta a più livelli di lettura, non ripiegando nell’accademismo o nella maniera, attento a significare l’intelligenza del tempo presente, che esperisce fermenti innovativi, saturi di interiorità.
Giovanni Bonomo