L’atmosfera delle imminenti festività natalizie prende forma tra l’Aula Paolo VI e Piazza San Pietro, dove il Pontefice ha accolto i rappresentanti delle località che hanno contribuito ad arricchire la scenografia delle celebrazioni del Natale.
L’appuntamento, che coincide con la presentazione ufficiale della Natività di Betlemme 2024, ha messo in luce la forza simbolica dell’abete monumentale e delle scene della Natività, espressioni vive della tradizione, della fede e di un messaggio di speranza destinato a varcare i confini.
Nell’incontro con le delegazioni presenti, il Papa ha offerto riflessioni sulla necessità di riscoprire il senso di comunità, l’eredità spirituale tramandata dalle generazioni e l’attenzione ai più fragili, compresi coloro che soffrono in terra di conflitto.
L’albero e il presepe come simboli di continuità e umanità
Il grande abete rosso alto quasi trenta metri, donato da Ledro, con la sua struttura imponente evoca la lenta stratificazione del tempo e il ricambio armonico della natura. Il Pontefice, nel rivolgersi ai presenti, ha associato i cerchi del tronco alla storia millenaria della Chiesa, vista come comunità in cammino, composta da generazioni di fedeli che attraversano i secoli illuminando il presente con la luce di Cristo.
Sullo sfondo, la Natività proveniente da Grado, ispirata all’antico “casone” lagunare, richiama l’umile quotidianità dei pescatori e la dignità della vita semplice. Secondo le riflessioni pontificie, quella capanna di fango e canne diviene icona del Mistero: Dio che sceglie di condividere la condizione umana attraverso la fragilità, senza servirsi di strumenti imponenti, ma affidandosi alla partecipazione collettiva e alle energie limitate dell’uomo, elevate e rese efficaci dalla Grazia.
Un richiamo alla pace dalla terra di Betlemme
La cerimonia ha preceduto l’inaugurazione prevista nel tardo pomeriggio, quando si sarebbe acceso il fulgore degli allestimenti in Piazza San Pietro. Presenti i rappresentanti di Grado e Ledro, oltre alle autorità civili e religiose, il Pontefice ha rivolto un pensiero speciale alla delegazione palestinese.
Attraverso i presepi provenienti da Betlemme, reinterpretati e disposti all’interno dell’Aula Paolo VI, si rinnova un messaggio di pace destinato a chi sperimenta il peso dei conflitti. Il Papa ha sottolineato il valore del viaggio comunitario verso Cristo, paragonandolo a un’imbarcazione che trasporta tutti i fedeli verso l’approdo della speranza, dove anche i più deboli trovano spazio.
Le sue considerazioni ribadiscono che ogni persona, indipendentemente dalle colpe o dalle debolezze, può salire a bordo di questa “barca” per raggiungere la luce del Natale.