Viviamo giugno col Sacro Cuore di Gesù

La devozione al Sacro Cuore di Gesù in verità è anti­ca quanto la Chiesa che, come ben sappiamo, è “nata dal Cuore trafitto del Redentore” (Haurietis aquas, n. 39). Il Signore per donarci il suo immenso amore, non solo si è fatto uomo, ma ha patito ed è morto per noi sulla croce, versando sangue dalla ferita del suo cuore. Quando i pri­mi cristiani baciavano il costato aperto di Gesù Crocifis­so, come potevano non rivolgere un pensiero a quel Cuo­re che aveva sofferto e donato tutto sino all’ultima stilla del suo sangue per redimere l’umanità? “Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò… Impa­rate da me, che sono mite ed umile di cuore e troverete ristoro per le vostre anime” (Mt 11, 28-29).

Il ricordo vivo dell’amore di Cristo per noi ha trova­to un’espressione nella devozione del suo Cuore. Da que­sto Cuore squarciato viene a noi tutto: l’amore infinito del Padre, la grazia e la salvezza. In tal modo possiamo e­sclamare con l’apostolo Giovanni: “Abbiamo conosciuto e creduto alla carità che Dio ha per noi”. San Giovanni aveva sentito palpitare quel tenero cuo­re, nell’ultima cena, ma non lo aveva potuto vedere in quanto non si era ancora rivelato.

San Bonaventura da Bagnoregio (1221-1274), cardi­nale e dottore della Chiesa, con fine dottrina, nell’opera immortale “Vigna mistica” descrive le mirabili sorgenti di grazia che scaturiscono dal cuore adorabile del Salva­tore e così annota: “Il ricordo vivo dell’amore di Cristo per noi ha trovato un’espressione nella devozione del suo Cuo­re. Da questo Cuore squarciato viene a noi tutto: l’amore infinito del Padre, la grazia e la salvezza. Quante consola­zioni possiamo provare quando pensiamo che siamo infi­nitamente amati dal Cuore del Dio Salvatore; che in ogni momento è pronto ad ascoltare le nostre suppliche; che in ogni istante prega per noi; e che ci invita ad andare da lui, a riposare sul suo Cuore! “Venite a me voi tutti che siete stanchi e oppressi: Io vi farò riposare”. Apriamo dunque il cuore alla confidenza e alla fiducia, poiché non c’è un bene e una gioia più grande che abitare in questo Cuore”. Questa stupenda devozione deve servire a farci cono­scere e amare Gesù, a svelarci i misteri della sua miseri­cordia e i sentimenti di amore che nutre per ciascuno di noi. Non può e non deve essere un privilegio esclusivo di alcune anime pie in quanto tutti siamo stati redenti dal suo sangue e colmati dai suoi benefici. Per tutti noi quel Cuo­re fu aperto sulla croce; tutti noi lo abbiamo ferito con i nostri peccati, tutti e senza distinzioni di razze, siamo l’og­getto della sua carità e delle sue attenzioni ed è per que­sto che dobbiamo essergli fervidamente devoti e ricono­scenti. Sotto tale luce questo Cuore diventa il centro, l’a­nima, la vita di tutta la Chiesa per cui in terra o in cielo non si forma un santo pensiero, non si compie un atto vir­tuoso, non si gusta una gioia celeste, di cui non sia esso la vera sorgente ed origine di ogni bene.

 

Consacrazione al Sacro Cuore di Gesù

O Gesù, dolcissimo, o Redentore del genere umano, guarda a noi,
umilmente protesi dinanzi al tuo altare. Noi siamo tuoi, e tuoi vogliamo essere;
e per essere a Te più strettamente congiunti, ecco che ognuno di noi oggi
spontaneamente si consacra al Tuo Sacratissimo Cuore.
Molti purtroppo non ti conobbero mai,
molti, disprezzando i tuoi comandamenti, Ti ripudiarono.

O benignissimo Gesù, abbi misericordia e degli uni e degli altri;
e tutti quanti attira al tuo Cuore Santissimo.
O Signore, sii il Re non solo dei fedeli che non si allontanarono mai da Te, ma anche di quei figli prodighi
che Ti abbandonarono, fa che quanto prima ritornino alla casa paterna,
per non morire di miseria e di fame. Sii il Re di coloro che vivono nell’inganno
dell’errore o per discordia da Te separati; richiamali al porto della verità
e all’unità della fede, affinchè in breve si faccia un solo ovile sotto un solo Pastore.

Largisci, o Signore, incolumità e libertà sicura alla tua Chiesa; largisci
a tutti i popoli la tranquillità dell’ordine; fa che da un capo all’altro
della terra risuoni quest’unica voce:
Sia lode a quel Cuore Divino da cui venne la nostra salute;
a Lui si canti gloria e onore nei secoli. Amen.

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