La fede? di P. Ennio Staid

Noi abbiamo un concetto molto strano della fede. Diciamo “io credo nell’esistenza di Dio e nella divinità di Cristo” e pensiamo di essere dei credenti, ma la fede è soprattutto un atteggiamento di ascolto, di disponibilità. È vero che ci si salva per la fede, ma chi può vantarsi di averla? Coloro che asseriscono di non credere forse hanno anch’essi una fede e forse questa è maggiore di quella dei cosiddetti credenti. E anche per loro, per chi vive con onestà la propria vita, c’è la salvezza; del resto, penso che tutti siano salvati, non riesco a pensare una pena per tutta l’eternità.

L’atteggiamento di fede non appartiene solo ai cristiani ma a tutti. I musulmani hanno la loro fede, i buddisti la loro, i genitori hanno fede nei loro figli ecc. Si ha fede in tutto ciò che amiamo e non potremo dimostrare, o anche, più banalmente, in tante altre cose non propriamente religiose, come la propria squadra di calcio… Si parla di chiese che si svuotano, di fede che viene meno. È un vero problema della nostra epoca? Bisogna vedere se le chiese che erano piene una volta, erano piene di credenti. Quelli che vanno in chiesa affermano l’esistenza di Dio, riconoscono intellettualmente la verità della dottrina proposta dalla Chiesa, ma è sufficiente questo per la fede cristiana? Ho il sospetto che spesso le nostre chiese siano piene di non credenti.

La fede va vissuta. Gesù ci ha detto che il Regno dei cieli non è oltre le nubi ma tra noi. In questo regno vi abita per un certo tempo ogni uomo, bianco, nero, con idee strampalate oppure ladro, assassino, ma che rimane pur sempre un fratello, un fratello da amare. Io sono convinto che le nostre strade sono piene di credenti inconsci, anonimi, che dicono di non credere e magari credono, sia pure in una maniera diversa da noi. Credono che l’Amore esiste, che la vita è bella, e si impegnano a realizzare il Regno dei cieli qui tra noi che moriamo.

La fede non ha bisogno di prove, essa è ricolma di speranza e di amore: non si dà senza speranza e senza un grande amore non esiste. La fede cristiana deve avere una speranza CERTA. Se, attraverso Gesù, il Creatore ci dice che verrà, non mi debbo stancare ad attenderlo. È vero, quando penso alle guerre, ai bambini annegati nei naufragi dei migranti, alle condizioni di vita di certi lavoratori, sfruttati come schiavi, la mia fede potrebbe vacillare, in realtà essa non viene meno, ma si fortifica: dal dolore cresce la certezza del Salvatore.

Trilussa poeta romanesco scriveva: “Quella vecchietta cieca, che incontrai la notte che me spersi in mezzo ar bosco, me disse: – Se la strada nun la sai, te ciaccompagno io, ché la conosco. Se ciai la forza de venimme appresso, de tanto in tanto te darò ‘na voce, fino là in fonno, dove c’è un cipresso, fino là in cima, dove c’è la Croce… Io risposi: – Sarà … ma trovo strano che me possa guidà chi nun ce vede… La cieca allora me pijò la mano e sospirò: – Cammina! – Era la Fede”.

P. Ennio Staid O.P.

 

Articolo tratto da: “Lettera agli amici della Fraternità Agognate” – Anno 21° n. 103 febbraio 2020 

 

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